Crediti d’imposta beni strumentali per il Mezzogiorno fino al 2022|recupera fino al 45%

Crediti d’imposta beni strumentali per il Mezzogiorno fino al 2022|recupera fino al 45%

Il bonus mezzogiorno

prevede un’agevolazione per coloro che acquistano beni strumentali nuovi facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo. L’incentivo è valido dal 2016 al 2022.

Il credito è previsto:

per le Regioni Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Basilicata e Sardegna

45% per le piccole imprese

35% per le medie imprese,

25% per le grandi imprese;

per le Regioni Abruzzo e Molise

30% per le piccole imprese

20% per le medie imprese

10% per le grandi imprese.

il credito d’imposta può essere determinato su valori massimi di 3 milioni di euro per le piccole imprese, di 10 milioni di euro per le medie imprese e di 15 milioni di euro per le grandi imprese. Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni; tale costo non comprende le spese di manutenzione.

I beni agevolabili rientrano nella categoria dei beni materiali strumentali nuovi (macchinari, impianti e attrezzature varie) che siano classificati nelle voci B.II.2 e B.II.3 dell’attivo di Stato patrimoniale

Beni agevolabili

sono agevolabili “gli investimenti, facenti parte di un progetto di investimento iniziale come definito all’articolo 2, punti 49, 50 e 51, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione,del 17 giugno 2014, relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio”.

Come precisato dalla Circolare dell’Agenzia n. 34/E del 3 agosto 2016, gli acquisti dei beni citati dal legislatore devono essere funzionali alla realizzazione di un progetto di investimento iniziale, relativo alla creazione di un uovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai ottenuti precedentemente e a un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.

Sulla scorta di tali considerazioni, si deve escludere che il credito d’imposta possa competere per la mera sostituzione di beni strumentali dismessi in quanto deve essere osservato il principio della “novità”.

soggetti esclusi

Per espressa previsione normativa, il credito d’imposta non è fruibile dalle imprese in stato di difficoltà. Il comma 100 dell’articolo 1 della legge n. 208 del 28 dicembre 2015 preclude inoltre l’accesso al beneficio alle imprese che operano nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo.

La richiamata Circolare n. 34/E del 2016 ha chiarito che la misura è destinata ai contribuenti titolari di redditi d’impresa riconducibili all’articolo 55 del TUIR.

cumulabile

l’agevolazione in commento è cumulabile con il credito d’imposta per beni strumentali introdotto dalla legge n. 160/2019 e modificato dalla legge di bilancio 2021 purché il cumulo non determini il superamento del costo sostenuto per l’investimento.

PER ESEMPIO

cumulando la misura del credito imposta mezzogiorno con credito per beni strumentali materiali indrustri 4.0 si può recuperare il 95% (45% bonus mezzogiorno, 50% bonus beni strumentali materiali industria 4.0).